PITTORE GRECO-VENETO, FINE SECOLO XVI
Compianto sul Cristo deposto dalla croce
Olio su tavola, inv. 452
La tavola appartiene a quel filone cosiddetto “veneto-cretese” che identifica una vastissima produzione devozionale tardo e post-bizantina attestata in Italia particolarmente nell’area adriatica. Con essa perdura la tradizione artistica orientale, tuttavia il modello antico risulta di volta in volta contaminato da nuovi apporti. In questo caso sono evidenti gli influssi della pittura veneta del Manierismo, sia nell’iconografia che nell’esecuzione.
L’opera può essere messa in confronto con la Visione di sant’Agostino del Museo Correr di Venezia assegnato al maestro Domenico da Spiriti, che lo studioso Terisio Pignatti nel 1957 poneva «nell’ambito d’un pittore affine al Greco nella sua attività veneziana», con conseguente datazione agli anni Sessanta del Cinquecento.